#28 - LA SINTESI FINALE

Eccoci qua, purtroppo questo viaggio alla scoperta del bromografo è terminato. All'inizio del percorso non sapevo dell'esistenza di questo strumento, pian piano però ho imparato, e ho provato a raccontarvi, i suoi aspetti principali. Ripercorriamoli brevemente.

Il bromografo, il cui nome è composto da "bromo" e "-grafo", è uno strumento scientifico che si basa sul principio fisico della radiazione ultravioletta, ossia quella porzione dello spettro elettromagnetico di lunghezze d'onda comprese tra i 100 e i 400 nanometri. Il suo scopo principale, nel campo dell'elettronica, è la produzione di circuiti stampati, inventati da Albert Hanson nel 1903 e perfezionati successivamente da Paul Eisler. Per fare ciò si deve sfruttare l'esposizione alle lampade UV, che vengono divise in Ozone Generating e Ozone free in base al trattamento del vetro di quarzo, la cui purezza è fondamentale nella trasmissione della luce UV e IR

I bromografi, come si è visto nell'esploso, possono essere a faccia singola o a doppia faccia in base al numero dei lati in cui sono presenti i tubi neon. Oltre alle lampade, le altre componenti sono la lastra di vetro, che serve per far aderire bene il master alla basetta, e il timer che serve per regolare il tempo di esposizione. 
Diverse sono le case costruttrici, tra cui è importante citare la Comec Italia. Tuttavia questo strumento può essere costruito in modo amatoriale da chiunque abbia un minimo di esperienza nel campo dell'elettronica, facendo però attenzione alle normative dovute alla pericolosità dei raggi UV e seguendo i passi presenti negli articoli scientifici. Dopo averlo creato, però, è importante capire come usarlo per sfruttarlo a pieno.
Dalla tassonomia si è visto che questo strumento può essere usato in più campi, ad esempio nella fotografia è usato nel processo della cianotipia, che rappresenta il simbolo nel passato del bromografo. 
È, appunto, nel campo della fotografia a cui risale il primo brevetto del 1916 depositato da una azienda tedesca, nazione dove in quel periodo veniva spesso pubblicizzato.

Tuttavia lo scopo di questo blog non è solo di carattere scientifico, ma vuole analizzare ogni aspetto del bromografo, ricercandolo nella storia, narrandolo attraverso la mitologia antica, guardandolo nel cinema e trovandolo, per divertirsi, nei fumetti. Per gli appassionati di filatelia è dedicato il post sui francobolli.

Concludiamo riportando i concetti principali in una mappa e in un abbecedario.

Per farmi conoscere meglio ho deciso anche di presentarvi alcune cose personali.

Auguro a tutti una buona lettura!

#27 - LA MAPPA CONCETTUALE

Attraverso una mappa analizziamo i concetti principali e caratteristici del bromografo:



Le parole che riassumono i concetti principali del bromografo sono:
  • Elettronica: la scienza su cui si basa;
  • Fotoincisione: la tecnica su cui si basa;
  • Radiazione ultravioletta: il principio fisico su cui si basa;
  • Esposizione: alla luce ultravioletta per poter stampare l'immagine del master sulla basetta;
  • Proprietà dei materiali: da sfruttare per avere una maggiore trasmissione;
  • Esperienza e sicurezza: necessarie per poter utilizzarlo;
  • Realizzazione del circuito stampato: obiettivo finale dell'uso del bromografo.

#26 - LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI

Come abbiamo imparato nel post sui materiali, la parte principale del bromografo è prodotta in vetro di quarzo. Approfondiamo e capiamo il perché della scelta di questo materiale.

Il vetro di quarzo (SiO2), detto anche quarzo fuso o silice fusa, è costituito interamente da silice amorfa. Il suo alto grado di purezza conferisce proprietà superiori rispetto ad altri tipi di vetro. Viene scelto nella realizzazione delle lampade UV perché presenta eccellenti caratteristiche di trasmissione ottica, presenta anche proprietà termiche eccezionali, ottime proprietà elettriche e ottima resistenza da corrosione.

TRASMISSIONE DELLA LUCE UV E IR

La trasmissione della luce UV e IR attraverso il vetro di quarzo, ossia quanta luce passa attraverso il materiale senza essere assorbita, è influenzata direttamente dal livello di impurità che è contenuto. Quindi è possibile aggiungere deliberatamente diverse sostanze per bloccare lunghezze d'onda specifiche. Inoltre i livelli di trasmissione sono influenzati anche dalla finitura superficiale.

Il grafico seguente mostra i livelli medi di trasmissione dei principali tipi di quarzo.



GE012: quarzo sintetico, per applicazioni in profondità della luce UV;

GE214: quarzo normale fuso elettricamente, per tubi e barre;

GE124: quarzo normale fuso elettricamente, per lingotti;

GE219: quarzo drogato con Ti, per il blocco della trasmissione a un livello equivalente a quello dell'ozono

GE254: quarzo drogato con Ce, per bloccare la luce UV.


Riporto qui la tabella delle proprietà del quarzo fuso: http://www.goodfellow.com/A/quartz-fused.html

Link: 

#25 - COSE PERSONALI

Lasciamo un attimo da parte il bromografo per passare a qualcosa di più personale. In questo post vi mostrerò tre oggetti della mia vita quotidiana: il primo ricorda il passato (memento), il secondo rappresenta il presente (utensile) e il terzo raffigura il futuro (feticcio).

Per quanto riguarda il passato ho deciso di presentare un vecchio trofeo di calcio, sport che ha segnato tutta la mia infanzia e adolescenza.



Come secondo oggetto ho scelto l'iPad, strumento fondamentale per i miei studi, che mi accompagna costantemente nella mia vita quotidiana.




Il terzo oggetto rappresenta il futuro: il modellino di un boeing 747, che tengo sulla mia scrivania e ogni giorno mi ricorda quali sono gli obiettivi che mi sono imposto e che voglio realizzare.


#24 - LE PAROLE NELLA STORIA

Attraverso Books Ngram Viewer, motore di ricerca che permette di elaborare grafici in base alla frequenza delle parole all'interno di libri in una determinata lingua e in un determinato arco temporale, valutiamo l'evoluzione storica del bromografo.

Le parole analizzate sono: "bromografo", "fotoincisione" (la tecnica sui cui si basa lo strumento) e "UV" (il fenomeno fisico).

Purtroppo, come si può facilmente notare, la ricerca ha evidenziato lo scarso sviluppo dello strumento. Nel suo picco massimo nella lingua inglese è allo 0.0000001292%, mentre nella lingua italiana non è stato trovato un riscontro.

Per quanto riguarda "fotoincisione" si nota che nella lingua inglese tende a crescere intorno al 1950, per poi tendere a circa zero successivamente. Mentre in quella italiana raggiunge il suo picco all'inizio del 1900, andando successivamente a decrescere per poi quasi annullarsi.

Il termine più sviluppato è sicuramente "UV" che ha avuto una crescita importante a partire dal 1960.






#28 - LA SINTESI FINALE