#28 - LA SINTESI FINALE

Eccoci qua, purtroppo questo viaggio alla scoperta del bromografo è terminato. All'inizio del percorso non sapevo dell'esistenza di questo strumento, pian piano però ho imparato, e ho provato a raccontarvi, i suoi aspetti principali. Ripercorriamoli brevemente.

Il bromografo, il cui nome è composto da "bromo" e "-grafo", è uno strumento scientifico che si basa sul principio fisico della radiazione ultravioletta, ossia quella porzione dello spettro elettromagnetico di lunghezze d'onda comprese tra i 100 e i 400 nanometri. Il suo scopo principale, nel campo dell'elettronica, è la produzione di circuiti stampati, inventati da Albert Hanson nel 1903 e perfezionati successivamente da Paul Eisler. Per fare ciò si deve sfruttare l'esposizione alle lampade UV, che vengono divise in Ozone Generating e Ozone free in base al trattamento del vetro di quarzo, la cui purezza è fondamentale nella trasmissione della luce UV e IR

I bromografi, come si è visto nell'esploso, possono essere a faccia singola o a doppia faccia in base al numero dei lati in cui sono presenti i tubi neon. Oltre alle lampade, le altre componenti sono la lastra di vetro, che serve per far aderire bene il master alla basetta, e il timer che serve per regolare il tempo di esposizione. 
Diverse sono le case costruttrici, tra cui è importante citare la Comec Italia. Tuttavia questo strumento può essere costruito in modo amatoriale da chiunque abbia un minimo di esperienza nel campo dell'elettronica, facendo però attenzione alle normative dovute alla pericolosità dei raggi UV e seguendo i passi presenti negli articoli scientifici. Dopo averlo creato, però, è importante capire come usarlo per sfruttarlo a pieno.
Dalla tassonomia si è visto che questo strumento può essere usato in più campi, ad esempio nella fotografia è usato nel processo della cianotipia, che rappresenta il simbolo nel passato del bromografo. 
È, appunto, nel campo della fotografia a cui risale il primo brevetto del 1916 depositato da una azienda tedesca, nazione dove in quel periodo veniva spesso pubblicizzato.

Tuttavia lo scopo di questo blog non è solo di carattere scientifico, ma vuole analizzare ogni aspetto del bromografo, ricercandolo nella storia, narrandolo attraverso la mitologia antica, guardandolo nel cinema e trovandolo, per divertirsi, nei fumetti. Per gli appassionati di filatelia è dedicato il post sui francobolli.

Concludiamo riportando i concetti principali in una mappa e in un abbecedario.

Per farmi conoscere meglio ho deciso anche di presentarvi alcune cose personali.

Auguro a tutti una buona lettura!

#27 - LA MAPPA CONCETTUALE

Attraverso una mappa analizziamo i concetti principali e caratteristici del bromografo:



Le parole che riassumono i concetti principali del bromografo sono:
  • Elettronica: la scienza su cui si basa;
  • Fotoincisione: la tecnica su cui si basa;
  • Radiazione ultravioletta: il principio fisico su cui si basa;
  • Esposizione: alla luce ultravioletta per poter stampare l'immagine del master sulla basetta;
  • Proprietà dei materiali: da sfruttare per avere una maggiore trasmissione;
  • Esperienza e sicurezza: necessarie per poter utilizzarlo;
  • Realizzazione del circuito stampato: obiettivo finale dell'uso del bromografo.

#26 - LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI

Come abbiamo imparato nel post sui materiali, la parte principale del bromografo è prodotta in vetro di quarzo. Approfondiamo e capiamo il perché della scelta di questo materiale.

Il vetro di quarzo (SiO2), detto anche quarzo fuso o silice fusa, è costituito interamente da silice amorfa. Il suo alto grado di purezza conferisce proprietà superiori rispetto ad altri tipi di vetro. Viene scelto nella realizzazione delle lampade UV perché presenta eccellenti caratteristiche di trasmissione ottica, presenta anche proprietà termiche eccezionali, ottime proprietà elettriche e ottima resistenza da corrosione.

TRASMISSIONE DELLA LUCE UV E IR

La trasmissione della luce UV e IR attraverso il vetro di quarzo, ossia quanta luce passa attraverso il materiale senza essere assorbita, è influenzata direttamente dal livello di impurità che è contenuto. Quindi è possibile aggiungere deliberatamente diverse sostanze per bloccare lunghezze d'onda specifiche. Inoltre i livelli di trasmissione sono influenzati anche dalla finitura superficiale.

Il grafico seguente mostra i livelli medi di trasmissione dei principali tipi di quarzo.



GE012: quarzo sintetico, per applicazioni in profondità della luce UV;

GE214: quarzo normale fuso elettricamente, per tubi e barre;

GE124: quarzo normale fuso elettricamente, per lingotti;

GE219: quarzo drogato con Ti, per il blocco della trasmissione a un livello equivalente a quello dell'ozono

GE254: quarzo drogato con Ce, per bloccare la luce UV.


Riporto qui la tabella delle proprietà del quarzo fuso: http://www.goodfellow.com/A/quartz-fused.html

Link: 

#25 - COSE PERSONALI

Lasciamo un attimo da parte il bromografo per passare a qualcosa di più personale. In questo post vi mostrerò tre oggetti della mia vita quotidiana: il primo ricorda il passato (memento), il secondo rappresenta il presente (utensile) e il terzo raffigura il futuro (feticcio).

Per quanto riguarda il passato ho deciso di presentare un vecchio trofeo di calcio, sport che ha segnato tutta la mia infanzia e adolescenza.



Come secondo oggetto ho scelto l'iPad, strumento fondamentale per i miei studi, che mi accompagna costantemente nella mia vita quotidiana.




Il terzo oggetto rappresenta il futuro: il modellino di un boeing 747, che tengo sulla mia scrivania e ogni giorno mi ricorda quali sono gli obiettivi che mi sono imposto e che voglio realizzare.


#24 - LE PAROLE NELLA STORIA

Attraverso Books Ngram Viewer, motore di ricerca che permette di elaborare grafici in base alla frequenza delle parole all'interno di libri in una determinata lingua e in un determinato arco temporale, valutiamo l'evoluzione storica del bromografo.

Le parole analizzate sono: "bromografo", "fotoincisione" (la tecnica sui cui si basa lo strumento) e "UV" (il fenomeno fisico).

Purtroppo, come si può facilmente notare, la ricerca ha evidenziato lo scarso sviluppo dello strumento. Nel suo picco massimo nella lingua inglese è allo 0.0000001292%, mentre nella lingua italiana non è stato trovato un riscontro.

Per quanto riguarda "fotoincisione" si nota che nella lingua inglese tende a crescere intorno al 1950, per poi tendere a circa zero successivamente. Mentre in quella italiana raggiunge il suo picco all'inizio del 1900, andando successivamente a decrescere per poi quasi annullarsi.

Il termine più sviluppato è sicuramente "UV" che ha avuto una crescita importante a partire dal 1960.






#23 - LA NORMATIVA

Le norme che caratterizzano il bromografo riguardano principalmente le lampade UV che, a causa della radiazione ultravioletta, vanno trattate con estrema attenzione.


Per quanto riguarda le norme UNI EN ISO troviamo:

EN ISO 15858:2016: specifica i requisiti minimi di sicurezza per coloro che utilizzano dispositivi con lampade UV-C.


Per quanto riguarda le norme CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano:

CEI EN 61195: specifica le prescrizioni di sicurezza delle lampade fluorescenti a doppio attacco.




#22 - UN MANUALE D'USO

Come utilizzare un bromografo? Vediamo un piccolo manuale d'uso, che permetterà a tutti di imparare a usare lo strumento in questione.

1. Aprire il bromografo e poggiare la basetta presensibilizzata di rame dal lato fotosensibile ai raggi UV;

2. Sovrapporre il master fissandolo con nastro adesivo, successivamente pressarlo bene;

3. Coprire con un foglio di alluminio;

4. Azionare il timer e chiudere il bromografo;

5. Esporre ai raggi UV dai 5 ai 10 minuti;

6. Estrarre  la basetta controllando che sia avvenuta l'incisione.




#21 - NEI FUMETTI

Avventuriamoci nel mondo dei fumetti, quale supereroe possiamo affiancare al nostro bromografo? Non mi viene in mente granché e a voi? 
Cerchiamo allora tra i cattivi... Certo! Sicuramente Doctor Light, il supercattivo in grado di manipolare la luce e sfruttarne le radiazioni. Gli studi sulla luce, infatti, hanno permesso al Doctor Light di creare armi degne di nota basate sulle caratteristiche della luce stessa, comprese, tra le altre, proiettori di luce solida, pistole a fotoni, generatori di illusioni. Sebbene un tempo queste armi avessero prevalentemente la forma di pistole a raggi o altri strumenti di questo tipo, successivamente Light ha incorporato molta di questa tecnologia in microcircuiti impiantati nel suo costume. 







Link:



#20 - IL MARCHIO

Come già raccontato nello STEP #11, l'azienda principale nel nostro territorio che produce bromografi è la Comec Italia.


Qui sotto è riportato il "Bromografo UV BR 50 M".



#19 - L'ABBECEDARIO



 

 A come "Alluminio", indispensabile per permettere l'omogenea propagazione dei raggi UV

 B come "Basetta presensibilizzata", dove viene stampato il circuito

 C come "Circuito stampato", elemento prodotto dal bromografo

 D come "Disegno diretto", alternativa alla fotoincisione per realizzare circuiti stampati

 E come "Elettronica", la scienza su cui si basa il bromografo

 F come "Fotoincisione", la tecnica su cui si basa il bromografo

 G come "Gie-Tec GmbH" azienda produttrice di bromografi 

 H come "Herschel" l'inventore della cianotipia, processo in cui il bromografo è fondamentale

 I come "Immagine", del circuito che viene stampata sulla basetta

 L come "Lampada", elemento essenziale del bromografo

 M come "Master", è la raffigurazione del circuito fatta tramite CAD

 N come "Novecento", è appunto durante il 1900 che si sviluppa il bromografo

 O come "Ozono", alcune lampade per il bromografo prendono il nome di "generatrici di ozono"

 P come "Purezza" del vetro di quarzo per permettere la trasmissione della luce UV

 Q come "Quarzo", le lampade sono fatte di vetro di quarzo

 R come "Rame", elemento principale delle basette

 S come "Scanner", per costruire autonomamente un bromografo è un elemento indispensabile

 T come "Timer", di cui sono muniti alcuni bromografi

 U come "UV", i raggi che permettono l'incisione del circuito

 V come "Vetro", parte dello strumento

 Z come "Zinco", alcune lastre di incisione per il bromografo sono fatte di zinco

#18 - IL FRANCOBOLLO

I francobolli riportati rappresentano l'evoluzione delle lampadine: dalla vecchia ad incandescenza, all'alogena, per poi passare alle moderne ed efficienti lampadine a LED.

Ho deciso di dedicare il post alle lampadine perché le più vecchie, come quelle ad incandescenza, presentano la criticità dell'emissione dei raggi ultravioletti, il fenomeno su cui si basa il funzionamento del bromografo.


  • "The Incandescent Gas Lamp", francobollo austriaco emesso il 13-10-2012 che rappresenta Carl Auer Von Welsbach, inventore della lampada ad incandescenza a gas ed elettrica.










#17 - I BREVETTI

In questo post ci immergiamo negli archivi di Espacenet per capire i primi passi nella storia del bromografo.

Uno dei primi brevetti riguardanti il bromografo risale al 1916:
Brevetto: CH73202A 
Titolo: Vorrichtung zur Herstellung von photographischen Bildern auf einem Papierband (Dispositivo per la produzione di immagini fotografiche su nastro di carta).
Inventore: BROMOGRAPH ACTIEN-GESELLSCHAFT [DE]
Data di pubblicazione: 01-09-1916

                               

Un altro brevetto risale al 1922:
BrevettoFI8812A 
Titolo: Anordning att framställa fotografiska bilder på en pappersremsa (Dispositivo per la produzione di immagini fotografiche su una striscia di carta).
Inventore: BROMOGRAPH ACTIENGESELLSCHAFT [DE] + THEODOR BUSAM [DE]
Data di pubblicazione: 20-01-1922







#16 - ANATOMIE

In questo post vediamo due viste dei principali bromografi: a faccia singola e a doppia faccia.  Queste ci permettono di vedere le diverse componenti e il loro montaggio.


Bromografo "fai da te" a faccia singola


Legenda:

  1. Timer;
  2. Scatola in legno o vecchio scanner;
  3. Foglio di alluminio (che permette l'omogenea propagazione dei raggi UV);
  4. Tubi neon;
  5. Lastra in vetro;
  6. Foglio di plastica trasparente;
  7. Coperchio.
Progetto effettuato con "Rhino".



Bromografo a doppia faccia


#15 - I NUMERI

 Ecco alcuni numeri caratteristici del bromografo: 

  • 2: nel bromografo a doppia faccia abbiamo le lampade UV su due lati;

  • 5: i minuti minimi in cui il bromografo deve rimanere acceso per permettere l'incisione sulla basetta presensibilizzata, (ciò vale per un bromografo "fai da te");

  • 50: euro, il costo medio per costruire un bromografo in modo amatoriale;

  • 90: la percentuale che garantisce il vetro di quarzo a livelli di trasmissione UV;

  • 352: i nanometri della lunghezza d'onda della luce ultravioletta del bromografo;

  • 1916: anno in cui è stato depositato il primo brevetto.



#14 - LA TASSONOMIA

La tassonomia (dal greco: τάξις, tàxis, ordinamento e νόμος, nòmos, norma o regola) è la disciplina che si occupa della classificazione gerarchica di esseri che siano viventi o anche inanimati.

Per capire meglio il bromografo vediamone un albero tassonomico.




#13 - LA PUBBLICITA'

La pubblicità presentata nel Gebrauchsgraphik vol.3, n°4 dell'Aprile 1926 vuole promuovere il bromografo nel campo della fotografia, dove la macchina è utilizzata per lo sviluppo multiplo e la stampa di fotografie da un negativo su un rotolo di carta continuo.




L'industria Dupleco Milano in questo volantino vuole pubblicizzare diverse macchine, tra cui il bromografo.





#12 - NEL CINEMA

Spostiamoci nel campo cinematografico e concentriamoci sui circuiti stampati, poichè la loro produzione è l'obiettivo finale dell'uso del bromografo.

Explorers è un film di fantascienza del 1985, diretto da Joe Dante, in cui un gruppo di ragazzi costruisce un'astronave e stabilisce un primo contatto con alcuni extraterrestri. 
Significative sono le scene in cui Ben, un ragazzino appassionato di fantascienza, sogna di volare su schemi di circuiti stampati.

https://youtu.be/eJuy7LTBJk0


Oltre ai circuiti stampati, abbiamo visto che di notevole importanza sono le lampade ultraviolette.

Queste assumono un ruolo fondamentale nel film horror "Lights  Out - Terrore nel buio" diretto da David F. Sandberg nel 2016.
Nel film la lampada UV permette ai protagonisti di vedere la presenza di Diana, ragazza rimasta uccisa e trasformata in un mostro, e alcune scritte significative sui muri.








#11- I COSTRUTTORI

Attualmente diverse aziende producono bromografi, tra queste citiamo Gie-Tec GmbH e Comec Italia.

Gie-Tec GmbH

La Gie-Tec GmbH è stata fondata nel 2008 da un management buy-out (MBO) ed è situata a Eiterfeld, Germania.
Si occupa principalmente di dispositivi e accessori per la produzione di circuiti stampati, custodie in profilato di alluminio e tecnologia di custodia da 19 pollici. 
L'area dei prototipi, quella interessata per la costruzione di bromografi, comprende dispositivi e materiali per la produzione di circuiti stampati individuali.

Qui sotto è riportato il modello Vakuum UV-Belichtungsgerat.



https://gie-tec.de/


Comec Italia

Comec Italia nasce nel 1970 a Cavaria in provincia di Varese, Italia ad opera della famiglia Baggini. 

La storia di Comec Italia attraversa gli ultimi cinque decenni lasciando un segno nitido e preciso: quello della tampografia, che in questi anni è diventata il mezzo per la personalizzazione di infiniti oggetti della nostra vita quotidiana.

Dopo un inizio in cui si valuta il mercato partendo sempre dal settore industriale e della stampa, si approda alla straordinaria tecnica della stampa a tampone: Comec infatti porta la tampografia in Italia e da più di 45 anni si occupa di allargare il mercato e sviluppare questa tecnologia nel modo migliore.

Qui riportato il modello BR35M.




https://comec-italia.com/it/


#EXTRA - LA CIANOTIPIA E IL BROMOGRAFO

Approfondiamo l'uso del bromografo e vediamo il suo legame con un curioso processo fotografico: la cianotipia.

La cianotipia, inventata nel 1842 da Sir John Herschel, è un processo fotografico alternativo che permette di impressionare immagini esclusivamente attraverso la luce UV. Il prefisso “ciano” indica chiaramente il tono che caratterizza le stampe.
Chiamata anche “blueprint”, la cianotipia deve la sua popolarità alla semplicità e all’economicità del suo procedimento. Questo processo si basa su alcuni sali di ferro, precisamente il Ferro Ammonio Citrato (verde) ed il Potassio Ferricianuro (prussiano rosso) che una volta mescolati assieme, sono molto sensibili e reagiscono di fronte ai raggi ultravioletti. Frapponendo un negativo tra la luce UV e un foglio di carta su cui è stata applicata la soluzione ai sali ferrici si produce un’immagine fotografica.


 Bromografo usato nella cianotipia



#10 - I LIBRI

Vediamo una bibliografia del bromografo:

  • Ministero dell'Aeronautica, "Istruzione sull'uso del bromografo 20x26 Mod.1936 per laboratori fotografici", Roma: Orlandi, 1936 (vedi qui);

  • Valter Narcisi, "Elettronica Flash n°195, giugno 2000" ,  Felsinea, 2000 (vedi qui);


  • Pier Calderan, "Robot fai da te, invenzioni DIY per hobbisti, artisti e maker", Apogeo, 6 giugno 2012 (vedi qui);
  • Salvio Giglio, "Il bromografo di CADZINE" inserto speciale allegato al n°6 novembre 2014 di CADZINE, Cadzine, 2014 (vedi qui).



#09 - GLI INVENTORI

Poiché il bromografo ha come risultato finale la produzione di un circuito stampato, in questo post ci focalizzeremo sugli inventori di quest'ultimo.

Tutto ebbe inizio nell’età dorata americana (1879 – 1900). Negli Stati Uniti, dopo la guerra civile, la produzione era in forte espansione e proprio in quel periodo vi furono importanti scoperte nel campo dell’elettromagnetismo.

Il primo brevetto di un circuito stampato venne depositato nel 1903 dall’inventore tedesco Albert Hanson, che produsse un modello circuitale formato da un conduttore piano in alluminio posto su un substrato dielettrico. Hanson nel suo brevetto descrisse anche il concetto di foro passante, ovvero un foro attraverso due strati collegati da fili perpendicolari per stabilire una connessione elettrica.

I circuiti di Hanson furono usati per semplificare le centraline telefoniche. Secondo gli standard attuali, queste schede sembrerebbero molto grezze. Tuttavia, i circuiti di Hanson hanno molti tratti comuni con i circuiti stampati odierni, compresi le piste conduttrici su entrambi i lati collegate da un foro passante.

Nell'invenzione dei circuiti stampati ebbe un ruolo fondamentale anche Paul Eisler: durante la Seconda guerra mondiale inventò un prototipo e riuscì successivamente a depositare il brevetto di PCB (printed circuit board) con strati di rame su un substrato di vetro non conduttivo, modello simile a quello usato tutt'ora.

#08 - I MATERIALI

La parte principale del bromografo è composta principalmente dalle lampade UV

Vengono solitamente utilizzate lampade a scarica tubolari ai vapori di mercurio a bassa pressione. A seconda dei materiali impiegati, queste si possono dividere in due grandi famiglie: 

- Lampade generatrici di ozono “Ozone Generating” (vetro di quarzo naturale non dopato);

- Lampade “Ozone Free” (vetro di quarzo naturale dopato). 

Si seleziona il vetro di quarzo per la produzione delle lampade UV a bassa pressione poiché garantisce livelli di trasmissione UV molto elevati (pari o superiori al 90%), inoltre è molto resistente alla solarizzazione e poco suscettibile a rotture meccaniche per shock termico.


Link:

http://www.heliosquartz.com/wp-content/uploads/2016/01/Helios-Quartz_UV-LAMPS_ita.pdf

#07 - IL MITO

Per questo post, poiché il bromografo si basa sull'esposizione alla luce ultravioletta, ho deciso di presentare la luce: diversi sono i miti inerenti a questa e alla sua origine, tuttavia vi parlerò di uno poco conosciuto, una leggenda Inuit, il popolo artico. 

"Molto tempo fa, quando il mondo era appena nato, era sempre buio nella terra dove viveva il popolo degli Inuit. Essi pensavano che fosse buio in tutto il mondo fino a quando non capitò lì un vecchio corvo che viveva viaggiando su tutto il pianeta. 
Il vecchio corvo raccontò loro dei giorni luminosi che aveva potuto vedere, e più gli Inuit sentivano parlare di luce e più la desideravano..." 

Il popolo, molto curioso e interessato supplicò al corvo di andare a cercare la luce. Anche se vecchio e molto stanco il corvo andò e riuscì a portare indietro una palla di luce: 

"...Essi ringraziarono Corvo, ma lui si scusò : “Ho potuto portare solo una piccola palla di luce ed avrò bisogno di molto tempo per riprendere forza, così avrete luce solo per metà dell'anno”.
La gente rispose “Ma noi siamo felici di avere la luce per metà dell'anno, prima era buio per tutto l'anno”.

Questo spiega perché , nella terra degli Inuit, all'estremo nord, è buio per sei mesi l'anno ed è giorno per gli altri mesi.



Nella mitologia antica la luce era al centro delle narrazioni, basti pensare ad Apollo, il dio greco del Sole e della luce. Citiamo anche Belili, la dea sumerica della luce e Thesan, la dea etrusca dell'alba.


#06 - IL SIMBOLO

Il 9 settembre 1839 veniva stampata la prima foto su lastra di vetro grazie al processo scoperto da John Herschel, la cianotipia. Attualmente per questo processo, che si basa sull'esposizione ai raggi ultravioletti, viene usata o la luce solare o il bromografo, che come sappiamo è una fonte sicura e stabile di luce UV.




#05 - IL PRINCIPIO FISICO

Il bromografo si basa sul fenomeno fisico della radiazione elettromagnetica, è appunto grazie all'esposizione del master alle lampade UV che si incide il circuito sulla basetta presensibilizzata.



In fisica la radiazione ultravioletta (UV) è quella porzione dello spettro elettromagnetico di lunghezze d'onda comprese tra 100 e 400 nanometri. Verso lunghezze d'onda maggiori, l'UV confina con la luce visibile di onda più corta, che all'occhio umano è percepita come viola, da qui la denominazione. La sorgente naturale più importante è il Sole, l'emissione è legata alle trasformazioni dell'energia termica, prodotta dalle numerose reazioni nucleari e chimiche che avvengono all'interno e sulla superficie della stella, in energia radiante.


In base alle lunghezze d'onda la radiazione ultravioletta si può suddividere in tre sottocategorie:
  • UVA: 400-315 nm
  • UVB: 315-280nm
  • UVC: 280-100 nm
In generale, la capacità di penetrazione e quindi la "pericolosità" per l’uomo dei raggi UV aumenta al diminuire della lunghezza d’onda e, di conseguenza, all’aumentare della frequenza.
La maggior parte dei raggi UV che raggiungono la superficie terrestre sono UVA e, in piccola parte UVB, mentre gli UVC sono totalmente assorbiti dall’atmosfera. Inoltre, i livelli di UV sono più alti al crescere dell’altitudine (ogni 1000 m di altezza i livelli di UV crescono del 10-12%), dell’altezza del Sole e al diminuire di latitudine e nuvolosità.
Altri fattori ambientali che influenzano i livelli di UV sono lo strato di ozono e la capacità riflettente della superficie terrestre (per esempio, la neve riflette circa l’80% delle radiazioni UV, la sabbia asciutta della spiaggia circa il 15% e la schiuma del mare il 25%).

Link:

 

#04 - LA SCIENZA

La scienza su cui si basa il bromografo è l'elettronica, ossia la parte della fisica e dell'elettrotecnica che studia le azioni dinamiche degli elettroni, nel vuoto e nella materia, e l'applicazione pratica dei fenomeni fisici connessi con il movimento delle cariche elettriche nei solidi e nei fluidi. Inoltre l'elettronica è alla base della progettazione dei circuiti elettrici (come appunto i PCB, circuiti stampati). 

Più precisamente però il bromografo si basa su una tecnica di lavorazione detta fotoincisione, dove lo scopo è incidere un'immagine, importata o generata dal computer, su un pezzo di metallo tramite l'asportazione di materiale e l'annerimento di zone specifiche della superficie del materiale stesso riproducendo l'immagine voluta.

L'elettronica nella storia

L'elettronica nacque all'inizio del 1900 con le invenzioni di Guglielmo Marconi e di Nikola Tesla, anche se si sviluppò principalmente dopo la prima guerra mondiale con il "boom" della radio. Nella seconda guerra mondiale si ebbe una nuova svolta con l'invenzione dei transistor e da lì questa scienza è in continua evoluzione.


#03 - GLOSSARIO

Il bromografo, in campo elettronico, è lo strumento che permette di stampare l'immagine del master sulla basetta presensibilizzata.

Un bromografo per circuiti stampati è solitamente costruito come una cassetta chiusa, nella quale si trovano due o più lampade a radiazione ultravioletta. 
Vediamo adesso le principali componenti:
  • Scatola in legno o vecchio scanner: dove vengono inserite le lampade UV;
  • Lampade UV: servono per trasferire, su una basetta ramata presensibilizzata, le piste del circuito;
  • Lastra di vetro: serve per far aderire bene il master alla basetta;
  • Timer: serve per regolare l'esposizione alle radiazioni ultraviolette.

Inoltre, un ruolo fondamentale nell'uso di questo strumento è svolto da:
  • Master: è un disegno, effettuato utilizzato un programma di CAD al computer, sul quale sono riportati tutti i collegamenti elettrici;
  • Basetta presensibilizzata: è il supporto in materiale isolante dove viene stampato il circuito, è coperta da una pellicola protettiva che evita alla superficie sensibile di esporsi alla luce ambiente prima dell'utilizzo

Link:

#02 - L'IMMAGINE

Vediamo alcune immagini di bromografi, sia nel campo elettronico, sia in quello fotografico:








Bromografo 
con lampade 
UV accese


           


                




Un'immagine storica del bromografo usato nella fotografia. 

Dall'Enciclopedia Motta, edizione 1978

#01 - IL NOME

Il bromografo è uno strumento per la fotoincisione in fotografia e per quanto riguarda l'elettronica è usato comunemente per la produzione, soprattutto a livello amatoriale, di circuiti stampati (PCB). 
Il suo nome deriva dall'uso che se ne faceva in fotografia, dove i negativi usati per la duplicazione erano realizzati in bromuro d'argento.
Per quanto riguarda l'etimologia, il termine "bromografo" è composto da "bromo" (dal francese "brome") e "-grafo" (dal greco "γράφω").
In inglese e tedesco è detto "bromograph"  mentre in spagnolo rimane "bromografo".

In questo blog approfondiremo maggiormente l'ambito elettronico, per permettere agli appassionati di impararne il suo funzionamento, la sua storia e molto altro...





Link:

https://educalingo.com/it/dic-it/bromografo

https://it.wikipedia.org/wiki/Bromografo


#28 - LA SINTESI FINALE